LA FOSSILIZZAZIONE

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PALEONTOLOGIA

Il termine paleontologia deriva da due parole greche:

  • palaios, che significa antico;
  • ontos, che significa essere, vita.

La paleontologia è la scienza che studia la vita nelle ere geologiche antiche e, per farlo, si avvale dei fossili.

FOSSILI

Per fossili si intendono:

  • sia i resti di animali e di piante vissuti in epoche passate;
  • sia le tracce che essi hanno lasciato nelle rocce, come orme, impronte, ecc..

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

FOSSILIZZAZIONE

Si chiama fossilizzazione il processo mediante il quale i resti di un organismo morto vengono trasformati in fossili.

I fossili si trovano soprattutto nelle rocce sedimentarie: tutte le rocce sono sottoposte all'erosione ad opera degli agenti atmosferici o in seguito alle escursioni termiche. I frammenti che si formano vengono trasportati lontano dal vento e dalle acque. Spesso i luoghi di deposito di tali frammenti sono costituiti dal fondale dei laghi o dei mari. Questi sedimenti si consolidano e danno vita alle rocce.

Tra i sedimenti si possono depositare anche dei resti di organismi vegetali o animali. Ad esempio: un pesce muore e si deposita sul fondale marino. I tessuti molli del pesce possono essere mangiati da altri pesci o decomposti dai batteri. Rimangono, invece, le parti dure dell'animale, nel nostro esempio le lische. Il moto ondoso può frantumare anche le parti dure che possono, inoltre, essere decomposte dalle sostanze chimiche presenti nelle acque. Tuttavia se le parti dure dell'organismo vengono coperte rapidamente da altri sedimenti il processo di frammentazione e di decomposizione si arresta. I sedimenti, poco alla volta, si trasformano in roccia, all'interno della quale vi sono i resti di organismi viventi (nel nostro caso la lisca). Può accadere che le rocce sedimentarie emergano dai fondali in quanto il mare si ritira o perché si hanno dei movimenti della litosfera: in questi casi l'erosione può portare in superficie il fossile.

I fossili più comuni, proprio perché sono costituiti dalle parti dure di un essere vivente, sono di origine animale: gusci, scheletri, conchiglie, denti. Essi si trovano soprattutto nel mare, mentre è meno frequente ritrovarli sulla superficie terrestre.

Si possono ritrovare fossili anche nelle rocce metamorfiche che si sono formate da rocce sedimentarie a temperature non superiori a 320° C, mentre sono assenti in quelle formatesi a temperature più elevate in quanto essi vengono completamente distrutti dal calore.

I fossili non sono presenti neppure nelle rocce magmatiche intrusive che si formano dal magma che si solidifica in profondità perché nessun organismo può vivere in ambienti così caldi, mentre possono restare imprigionati nelle rocce magmatiche effusive anche se tale ipotesi è molto rara.

IMPRONTA ESTERNA E MODELLO INTERNO

I resti degli organismi viventi possono lasciare la loro impronta nelle rocce in due modi diversi, mediante:

  • il modello interno;
  • l'impronta esterna.

Quando l'organismo vivente muore e viene inglobato nei sedimenti, la parte organica si decompone lasciando una cavità. Quest'ultima può essere riempita con altro materiale, come ad esempio i materiali fangosi presenti sul fondo del mare. Quando anche il guscio originale si dissolve, rimane il calco interno. In questi casi si parla di modello interno.

L'impronta esterna, invece, si ha nel caso in cui la forma del guscio viene ad imprimersi nel materiale fangoso del fondo marino, lasciando così la sua impronta. anche dopo che si è dissolto.

 
 
 


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