GLI TSUNAMI
TSUNAMI
Il termine tsunami viene dalle parole giapponesi:
- nami, ovvero onda;
- tus, ovvero porto;
e significa onda contro il porto.
Lo tsunami è un insieme di onde altissime, che si muovono a velocità molto elevata e sono estremamente pericolose.
CAUSE DELLO TSUNAMI
Lo tsunami può avere cause diverse:
- eruzioni vulcaniche;
- frane sottomarine;
- crollo di isole vulcaniche;
- terremoti con epicentro sul fondale marino.
Nei primi tre casi, nel mare, arrivano all'improvviso grandi quantità di materiali che scatenano le onde anomale poiché si verifica lo spostamento di una grande massa di acqua.
I terremoti con epicentro sul fondale marino sono la causa più frequente di uno tsunami. Formandosi una faglia si genera un innalzamento o un abbassamento violento di una porzione di fondale marino che, a sua volta, porta alla formazione di onde molto lunghe che si propagano con una velocità che va dai 500 ai 900 chilometri all'ora.
Le onde di un maremoto hanno caratteristiche molto differenti rispetto alle normali onde marine causate dal vento.
La prima differenza è nella lunghezza delle onde, cioè nella distanza tra due cresce successive. Le onde provocate da uno tusnami possono raggiungere anche centinaia di chilometri, mentre la lunghezza delle onde causate dal vento non è mai superiore ai 200 metri.
Altra differenza sta nel fatto che l'onda prodotta dal maremoto interessa tutta la colonna d'acqua che va dalla superficie fino al fondo. Invece, le normali onde provocate dal vento, coinvolgono solamente gli strati più superficiali dell'acqua.
La velocità con cui si muovono le onde causate da uno tsunami può arrivare fino a 800 chilometri orari, mentre quella delle onde provocate dal vento non supera mai i 90 chilometri orari.
In mare aperto le onde di uno tsunami non sono particolarmente alte: spesso non superano un metro. Di conseguenza esso non viene percepito da chi si trova su una nave. Come lo tsunami si avvicina alla costa, con il ridursi della profondità delle acque, l'altezza delle onde cresce mentre la loro lunghezza e la loro velocità diminuisce.
EVOLUZIONE DELLO TSUNAMI
Normalmente tre sono gli stadi di evoluzione dello tsunami:
- generazione. Consiste nel momento in cui lo tsunami ha origine. Al verificarsi di una sorgente tsunamica si ha lo spostamento di una grande massa di acqua verso l'alto;
- propagazione. E' la fase durante la quale il maremoto si diffonde a grande velocità fino a quando si avvicina ad un fondale meno profondo e, di conseguenza, la sua velocità inizia a ridursi;
- inondazione. E' il momento in cui lo tsunami raggiunge la costa, dove i fondali sono sempre più bassi. Questo provoca un ulteriore rallentamento della sua velocità di propagazione e una crescita dell'altezza delle onde che si abbattono sulla fascia costiera.
A volte lo tsunami si riversa sulla costa sotto forma di un immenso muro d'acqua; altre, invece, colpisce la terra come un'enorme alta marea.
MISURAZIONE DI UNO TSUNAMI
L'intensità di uno tsunami è misurata grazie ad uno strumento che prende il nome di mareografo.
La valutazione della sua forza e della sua violenza è effettuata mediante una scala detta scala di Sieberg-Ambraseys, dai nomi dei due scienziati che l'hanno ideata.
La scala prevede sei gradi. Si va:
- dal primo grado, che corrisponde ad uno tsunami percepibile solamente dagli strumenti;
- al sesto grado che corrisponde ad uno tsunami disastroso che provoca l'inondazione di tutta la costa, per centinaia di metri e anche per alcuni chilometri; la distruzione di tutte le costruzioni; lo sradicamento di alberi; il danneggiamento delle navi, anche di grandi dimensioni; un numero elevato di vittime.